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Amore, liberta' e rispetto. O viceversa.

Essere cittadini ha qualche vantaggio: il poter ad esempio considerare una vacanza realmente ristoratrice se si è potuto trascorrerla leggendo per cinque ore al giorno, per una settimana intera, in riva al mare, quei tre libri che da qualche mese giacevano sul comodino. Ovviamente è il mare, la musica del suo ondeggiare, che rende la vacanza e la lettura emotivamente più intense. E' come se il suono della risacca rimescolasse i collegamenti neuronali, proponendo percorsi inediti, evocando combinazioni sorprendenti.

Ho letto tre libri che a vario titolo trattavano dell'amore, della libertà e del rispetto. Non voglio citare i tre libri perché in questo post vorrei prescindere da ciascun di essi: avrò modo di parlarne singolarmente in altri articoli. Ciò che invece voglio fare in questo post è cogliere le prime riflessioni che mi sono affiorate rimescolando le considerazioni che ogni autore faceva sui tre temi principale. L'amore, inteso come amore universale e fraterno; la libertà intesa come autentico privilegio di sentirci "quanti energetici" dell'universo, essenziali per la sua struttura ma altrettanto liberi di conoscere, di illuminare e di illuminarci di esperienze; il rispetto inteso come assoluto ed imprescindibile riguardo per l'intero universo che ci circonda, per le cose, per le persone, le loro idee e le loro scelte. Amore, libertà e rispetto sono sostantivi di cui troppo spesso si parla ma che raramente sono percepite con quella straordinaria forza che parole così grandi in realtà sottendono. Di amore parla chiunque: l'amore è ritenuto il motore dell'universo, il segno di più profonda fratellanza, l'origine stessa della vita. Alcuni pensieri religiosi pongono l'uomo al vertice finale di un puro atto d'amore; altre del passato o del presente mettono invece in guardia l'uomo stesso dalle insidie dell'amore, incapace, l'uomo, di dominarlo senza diventarne succube appassionato. L'amore, tuttavia, ha un limite invalicabile: quello di non poter essere "normalizzato" cioè reso lo stato normale di rapporto fra l'uomo e l'universo stesso. Amare implica il "decidere" di amare. Io non posso dire di amare una persona che vedo per un solo istante in tutta la mia vita. Gesù, Buddha, Allah o Shiva possono amare tutti i viventi dell'universo, ma io, essere umano, ho difficoltà ad utilizzare il termine "amore" per una ragazza che incrocio per un unica volta nella mia vita per strada. In realtà, per noi esseri umani, l'amore ha un significato intenso ma preciso, che non può prescindere dall'instaurare una relazione sociale sensoriale con persone o cose. Instaurare una relazione sociale significa parlarsi, conoscersi, scambiare le proprie idee ed accrescersi così vicendevolmente. Amare il prossimo, che lo si voglia o no, presuppone conoscere il prossimo. Questa è la concezione di amore che millenni di storia hanno radicato nell'essere umano. Per millenni i pensieri religiosi hanno tentato di professare l'amore universale, senza riuscirvi. Questo perché sono spesso state le stesse confessioni religiose a subordinare l'amore all'appartenenza, creando così steccati e misconoscenze. L'amore fra gli individui risulta spesso negato o sospeso anche fra chi si conosce. Persone che maturano disaccordi spesso cessano di amarsi rasentando sentimenti opposti, di discriminazione o disprezzo. Molte persone sospendono il loro amore per l'una o l'altra persona per motivi talvolta banali, per orgogli, per intolleranze, per permalosità o gelosie. E la prima cosa che fanno queste persone è sospendere il colloquio, chiudono i canali di comunicazione, smettono di fare l'unica cosa che dovrebbe stare alla base di un autentico amore universale: il dialogare. Tra le più insidiose intolleranze vi sono quelle che ledono il secondo valore universale della vita: la libertà. Essere liberi non significa considerare l'intero mondo come palestra dove esercitare il proprio ego, le proprie idee in barba alle idee altrui, la propria presuntuosità. La vera libertà consiste nel sapere di poter esprimere i propri pensieri, di poter confidare i propri dubbi, di poter avere una propria opinione sull'universo e la vita stessa. Saper di poter "essere" indipendentemente da come altri intendono l'essere è vera libertà. Alcune confessioni religiose sostengono che un individuo può essere libero solo se congruo a quella particolare confessione. Evidentemente ciò è presuntuoso ma, più sottilmente, pone qualche dubbio sulla stessa concezione di libertà, che non può mai essere veicolo di giudizio o di discriminazione. Un individuo è libero se sente di essere libero. Stabilire se altri individui siano liberi significa privarli del diritto di "sentirsi" autonomamente liberi, il che equivale a privarli della più elementare libertà. L'amore è una delle forme più sublimi di libertà. L'amore non è condizionabile e pertanto la libertà umana più elementare e inalienabile è quella di amare. Non possono esistere regole per amare e nemmeno amori sottoposti a privazione della libertà di instaurarsi. Se un uomo ama, ama e basta. Se non ama, non ama. Un amore vietato è un amore nascosto, mai eradicato. Non può esserci libertà più elementare se l'amore è sottoposto a vincoli o limitazioni. La libertà è vera libertà se fondata sul principio fondamentale che ogni individuo merita rispetto per il fatto stesso di esistere. Anche le cose meritano rispetto. L'universo intero merita rispetto. Nelle antiche concezioni animistiche ogni materia animata o non animata godeva dello stesso rispetto perché depositario di una essenza trascendente. Anche ogni uomo, indipendentemente dal colore della pelle, dalle idee, dalle credenze religiose, dalla lingua o dal censo, ha l'inalienabile diritto universale, ma universale per davvero, di essere considerato con rispetto, rispetto della persona, delle idee ed opinioni. Senza un convinto rispetto universale è impossibile stabilire principi di libertà e di amore. Il rispetto viene prima di tutto. Al rispetto deve far seguito una idea solida di libertà e di rispetto per la libertà altrui e poi, in questo terreno e solo in questo terreno, può estendersi l'amore. Ecco perché nel titolo di questo articolo ho prima proposto l'ordine consueto con cui si citano i grandi valori universali: Amore, Libertà e Rispetto; poi ho messo un viceversa, proponendo di riflettere su come possa cambiare la prospettiva se il rispetto precedesse la libertà e l'amore. Personalmente, in questo momento, io preferisco il "viceversa". Gremus dedicherà molta parte del suo impegno a riflettere "ad alta voce" su questi temi oggi soltanto abbozzati. Lo farà in maniera strettamente laica od ecumenica cercando di individuare spunti ed illuminazioni nei pensieri di tutti gli uomini liberi, nel più ampio rispetto. In questo modo si farà strada una linea di principio che lega tutti i temi trattati da Gremus e dai suoi collaboratori: la ricerca di orientamenti nel vivere, ricerca che passa attraverso la musica, la più universale delle arti, lo sguardo sulla società (con sempre meno politica), le esperienze del lavoro e le tecniche per rendere il lavoro stesso più rispettoso, efficiente, libero ed umano, la cura della casa che può diventare il luogo dove coltivare il proprio giardino di armonia e bellezza, e la conoscenza di luoghi nuovi. Nel rispetto dei lettori.

Gremus

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La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.