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Migliorarsi: linee guida per migliorare

Migliorarsi, indipendentemente dal cosa si desideri migliorare, necessita di un impegno che va oltre il proposito. Quante volte ci capita di dire a noi stessi: " la prossima volta dovrò fare meglio", oppure "questo errore non lo voglio più commettere". Esprimere a noi stessi intenzioni di questo tipo non basta. Occorre formulare meglio quali siano i fronti di miglioramento, valutare consapevolmente quali siano i limiti che potremmo incontrare, costruire una stretegia sostenibile, misurare costantemente i progressi e, soprattutto, impegnarsi con perseveranza. Ecco alcune linee guida fondamentali.

1) formulare con chiarezza cosa vogliamo saper fare o di quale capacità vogliamo disporre come obiettivo del miglioramento. Non valgono propositi del tipo "non voglio fare questo errore" oppure "mi piacerebbe saper affrontare questa situazione". Esprimendo propositi di quest'ultimo tipo ci limitiamo a sottolineare le nostre mancanze senza dirci quali siano le abilità od i comportamenti che ci sarebbero utili.
Un obiettivo è "saper parlare in pubblico"; non lo è "non avere paura del pubblico"; lo è "saper ascoltare" non lo è "non perdere le staffe mentre costui parla"; lo è "saper formulare meglio i miei obiettivi" e non lo è "non lasciarmi prendere dalla sfiducia"!
Aver paura di parlare in pubblico può essere un problema, ma il non avere paura non comporta automaticamente il sapere parlare davanti ad una folla, mentre il padroneggiare le tecniche di comunicazione in pubblico può essere determinante per depotenziare le paure.
Esprimere obiettivi e propositi è anch'essa una abilità, e molti degli obiettivi mancati in realtà sono mal formulati sin dall'inizio. In uno dei prossimi articoli suggerirò alcune linee guida per formulare correttamente un obiettivo od un proposito.

2) Cercare di capire quali siano i limiti che ci impediscono "ora" di avere le capacità auspicate o di muoverci attuando i comportamenti che desideriamo. Ad esempio: i limiti del non riuscire a parlare in pubblico possono essere:
- La non conoscenza delle tecniche di organizzazione mentale di un discorso
- La difficoltà a mantenere la concentrazione
- Il non riuscire a studiare e preparare con efficacia e sufficienza l'intervento che si deve esporre in pubblico.
- Il limite che si individua deve essere affrontabile e superabile con consapevolezza ed un lavoro attento.

Questo lavoro è prezioso perchè ci consente di andare oltre la "generalizzazione" del tipo "non so parlare in pubblico", permettendoci invece di individuare i singoli fronti di miglioramento. Ogni fattore limitante deve essere espresso con concretezza.
Non vale, ad esempio, dire "non riesco a parlare in pubblico perchè mi emoziono" adducendo come limite l'emozionarsi. L'emozione rivela uno stato, e lo scopo del lavoro che ci ripromettiamo può essere proprio il cambiare lo stato, attraverso il lavoro su limiti concreti.
Non importa quanti siano i limiti che individuiamo in noi stessi. Può accadere che sollevando un lembo della coperta, di limiti ne vengano fuori a dozzine. Va bene comunque, purchè ogni limite sia concreto e correlato all'obiettivo che ci siamo inizialmente proposti.

3) Stabilire con chiarezza quali passi compiere per perseguire il miglioramento che ci siamo proposti. Per essere piu precisi, è fondamentale costruire una strategia per superare i limiti individuati. Senza questa fase non può esserci vero miglioramento e spesso la strategia comporta il mettere in discussione abitudini, automatismi e convinzioni.
Migliorare comporta quasi sempre "cambiare qualcosa", modificare assetti, compiere piccole rivoluzioni dentro di se. Questa è la più grande difficoltà del migliorarsi.
Succede infinite volte che la strategia di miglioramento venga improvvisata, per poi essere abbandonata nella speranza che "l'universo" si accorga della nostra buona intenzione donandoci ciò che ci manca. A prescindere da ciô che si pensa sulla "provvidenza" è bene non contare su questi regali! Se poi giungono, allora ne rimarremo sorpresi e grati. L'azione è l'unica garanzia di movimento, di evoluzione e perciò di miglioramento.

4) Impegnarsi costantemente a seguire la strategia che ci siamo imposti, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. La ripetione è la via maestra per acquisire ogni abilità. In un prossimo articolo parlerò di quali siano le fasi per apprendere una capacità o un comportamento. L'impegno comunque è l'unica garanzia per ottenere risultati soddisfacenti.

5) Avere il coraggio di 'testare' la propria evoluzione, misurando la forza e la solidità delle nuove abilità che abbiamo appreso. Ovviamente dipende dal fronte di miglioramento. Se l'obiettivo è migliorare il proprio rapporto con i colleghi, si può cominciare da subito a misurare il frutto del proprio lavoro interiore, ogni giorno, ad ogni colloquio. Se invece l'obiettivo è "parlare in pubblico" si tratta di acquisire alcune tecniche e poi, quando ci si vuole misurare con le evoluzioni, provare qualche "uscita", magari con l'aiuto di qualche esperto.

Migliorarsi è un modo di maturare, e di rendere la propria esistenza più serena e proficua, per se stessi e per i prorpi affetti.
La buona notizia è che migliorarsi si può, e conosco centinaia di persone (me compreso) che si impegnano, con profitto, per migliorarsi giorno dopo giorno.

Gremus

Gremus
La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.