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Storia della musica in post:15 - La Messa gregoriana

Il canto gregoriano è essenzialmente un canto liturgico, e alla base della liturgia cattolica sta la messa. La messa ha un'origine che precede la formazione del canto gregoriano, tuttavia proprio attorno alla fine del primo millennio essa acquisisce una forma organizzata, la stessa forma che con alcune variazioni abbiamo ereditato a tutt'oggi.
Scopo dei canti gregoriani era esclusivamente la glorificazione di Dio o l'edificazione dei fedeli. Perciò i canti dovevano avere una connotazione religiosa inequivocabile, oltre che essere chiari nel testo e nell'emozione che dovevano suscitare. Ecco perché il canto gregoriano è assolutamente monodico, cioè costituito da una unica melodia, senza alcun tipo di accompagnamento.

Questa é la prima volta in questi post dove posso (finalmente) proporre un ascolto!!! Da YouTube ecco un inno eseguito dalla Schola Gregoriana Mediolanensis diretta da Giovanni Vianini. 

La musica gregoriana era strettamente legata ai momenti liturgici della celebrazione, tanto da permettere una catalogazione dei canti musicali in base al momento della cerimonia in cui venivano cantati.
I compositori prima stabilivano a quale momento liturgico era dedicato il canto, poi concepivano (o adattavano) la melodia ponendo molta cura al "carattere" della melodia stessa.

La messa di fine primo millennio era impostata in maniera simbolicamente diversa rispetto a quella più vicina a noi. La prima parte, preceduta dai riti di introduzione, è quella che oggi è definita "Liturgia della parola" ed era detta messa dei catecumeni ; era dedicata a chi era ancora immerso nella catechesi che precede la prima comunione. In questa parte grande importanza era riservata alle letture, al termine delle quali il celebrante cercava di coinvolgere i fedeli nel rito.

I canti erano perciò di tipo responsoriale, cioè ad ogni versetto del salmo intonato dal celebrante seguiva una risposta dell'assemblea dei fedeli. I tipi di canto caratteristici di questa sezione della messa erano il Graduale e l'Alleluia. Nel periodo che precede la Pasqua, all'Alleluia veniva preferito il Tractus, il quale però era eseguito da un solista, senza l'intervento dei fedeli.

La seconda parte della messa era la messa sacrificale alla quale nelle origini i catecumeni erano esclusi. Nella liturgia sacrificale si susseguivano la processione per le offerte votive, le preghiere eucaristiche, il momento della comunione ed i riti finali.

Tutti i salmi cantati nella liturgia sacrificale e nei riti introduttivi e conclusivi erano invece eseguiti in forma antifonale, cioè con due cori (due gruppi di fedeli) che si alternavano nei versetti dei salmi.

Nel primo periodo storico della messa, i canti variavano di continuo a seconda dell'occasione o della festività in cui si celebrava la messa. Questo insieme di canti venne definito Proprium Missae. Col tempo però alcuni canti ottennero una certa stabilità nella liturgia della messa, tanto da essere presenti in quasi tutte le ricorrenze. Cinque di questi canti fissi andarono a formare il cosiddetto Ordinarium Missae e furono il Kyrie eleison, il Gloria, il Credo (che subentrò più tardi), il Sanctus e l'Agnus Dei.

Inizialmente la messa, intesa nella sua struttura musicale, fu esclusivamente un rito assembleare che poneva tutti i fedeli sullo stesso piano. Poi l'elaborazione dei canti e l'istituzione della "schola cantorum" porto ad una sempre più ampia differenziazione fra il ruolo del coro e quello dei fedeli.
Nelle forme responsoriali della liturgia della parola cominciarono a svilupparsi momenti musicali sempre più ornati e virtuosistici, tanto che già a partire dall'undicesimo secolo, pare che i fedeli furono estromessi da gran parte dei canti.

E' questa una faccenda che più volte si ripeterà nella storia della musica sacra. Per questo la chiesa avversò sempre la musica "variata" o troppo ornamentale e, al di là degli effetti sulla produzione musicale, questa avversione è da comprendere proprio per la funzionalità essenzialmente liturgica che aveva il canto sacro.

Quando alla monodia semplice e lineare si affiancherà non solo lo stile variato ma addirittura la "polifonia" cioè l'uso di far cantare più linee melodiche insieme, la chiesa avrà il suo bel da fare per condannarne l'uso.

Purtroppo per la chiesa, che vide contaminata la purezza glorificante del canto gregoriano, la musica prese la via più laica e profana.

La storia della musica entra nel vivo!

Nel prossimo post racconterò cosa furono i Tropi e le Sequenze.

Gremus

Gremus
La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.