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Meritocrazia e Team

Un Team è un gruppo basato sulla condivisione. Nel Team si condividono gli obiettivi, le competenze, il tempo, le difficoltà e i successi. Il lavoro in Team funziona in modo diverso rispetto al lavoro individualistico e particolaristico. In un gruppo di lavoro che adotta il Team come filosofia organizzativa prevale la cooperazione a tutti i livelli. Nei gruppi individualistici domina la competizione. I vantaggi della condivisione, a confronto con la competizione, sono parecchi. Tuttavia molte aziende tendono a favorire la rivalità come forza incentivante. Facendo questo "spaccano" il Team, creando instabilità, e ingovernabilità.

Anche in politica l'importanza di operare con lo spirito del Team assume un peso notevole, soprattutto se soggetti appartenenti a parti politicamente avverse devono necessariamente condividere un progetto di governo. Il Presidente Enrico Letta, a pochi giorni dall'insediamento del suo governo di coalizione, ha deciso di riunire tutti i ministri in un luogo appartato, per alcuni giorni. Il fine è di definire e condividere obiettivi comuni, raccogliere le idee, frutto delle diverse competenze, stabilire tempi e priorità, impostare delle strategie comuni ed efficaci per affrontare le difficoltà. In questo modo la competizione fra le parti dovrebbe cedere il passo allo spirito di condivisione.

Nelle aziende l'argomento Team è noto, ma sono pochissime le aziende che intendono lo spirito del Team in maniera corretta. Le piccole aziende parlano di Team, di condivisione e di obiettivi in maniera spesso miope, compromettendo così il potenziale d'evoluzione dell'azienda stessa. I responsabili di questa miopia sono quasi sempre gli imprenditori e i manager, che si lasciano guidare dall'improvvisazione e dall'errata applicazione di concetti e teorie lette qui e là. Per questo sostengo che i primi a dover essere adeguatamente formati e supportati da un buon Coaching siano gli imprenditori delle piccole aziende.

Tra le teorie che rischiano di compromettere un progetto di Team c'è quella che va sotto il nome di Meritocrazia. La meritocrazia consiste nel riconoscere il merito di un buon collaboratore, sottolineandolo e premiandolo, senza però creare un confronto che sminuisca gli altri componenti del Team. Se ponessimo a confronto il merito di due venditori, uno con un portafoglio vecchio e difficile e con potenziale piccolo, con pochi strumenti di analisi, con uno stipendio fisso molto basso; l'altro invece con un portafoglio super, con accesso ai CRM, con un fisso elevato e con segnalazioni passate sottobanco, dovremmo essere in grado di pesare la differenza di contesto in cui operano i due professionisti. Per questo parlare di meritocrazia senza considerare come la si misura è pericoloso. Il rischio di generare profondi malcontenti è grande. Ho visto aziende perdere persone di indiscusso valore a causa dell'errata applicazione della teoria della "meritocrazia". 

Nel Team la meritocrazia deve essere misurata soprattutto sul valore aggiunto portato all'intero Team e il riconoscimento meritocratico deve essere espressione dell'apprezzamento dell'intero Team.  Se il bomber di una squadra trascina il Team a vincere il campionato, a lui viene riconosciuto il merito, ma tutta la squadra gode dell'effetto della vittoria. In questo modo il portiere della squadra percepisce l'importanza del proprio lavoro tanto quanto lo percepisce il bomber. Il bomber non può essere premiato come il "più bravo" della squadra, a confronto di tutti gli altri. Lo si può confrontare con altri "bomber" di altre squadra, ma non con gli altri elementi del Team, altrimenti si mina alla radice il concetto stesso di Team.  

Gremus

Gremus
La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.